Pensieri liberi sulla creativita*...
... non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.
Quasi a tutti noi è capitato di incontrare per la nostra strada qualcuno che ci ha detto (o ci ha fatto sentire) di non essere capaci o abbastanza abili a fare qualcosa. Spesso questa voce si è insinuata dentro di noi ed è diventata così insistente, che dopo un po’ abbiamo finito per crederci veramente. “Ma io non so disegnare!” oppure “Sono negato per queste cose!” sono le classiche obiezioni in cui, prima o poi, ogni arteterapeuta si imbatte. Quando si pronuncia, poi, la parola “creatività”, ecco che sui volti appaiono sguardi smarriti e scettici. Talvolta si considera che la creatività riguardi solo il mondo dell’infanzia oppure che abbia a che fare con il caos e il disordine; frequentemente pensiamo che essere creativi significhi realizzare cose straordinarie o geniali e riteniamo, di conseguenza, che la creatività sia un dono concesso a pochi fortunati. In ogni caso, in sostanza, sembra essere una questione che non ci riguarda da vicino. Ma in realtà non è così.
Donald Winnicott (1896-1971), pediatra e psicoanalista britannico, descrive la creatività2 come un aspetto universale che è insito nella natura umana ed è strettamente connesso al fatto di essere vivi; a volte può essere nascosta, ma mai completamente annullata. Essa si riferisce al modo che ogni individuo ha di incontrarsi e relazionarsi con la realtà esterna: intendendola in senso più ampio rispetto alla sola creazione artistica, per Winnicott la creatività riguarda tutto l’Essere ed è ciò che permette a ogni uomo di dare un senso nuovo e personale alle proprie esperienze ed al mondo. L’atto creativo, infatti, si situa in un’area a metà tra la realtà soggettiva e quella oggettiva (tra l’individuo e il mondo), uno spazio “transizionale” ed esclusivo di dialogo con la propria interiorità e di sperimentazione della relazione con l’esterno. È solo nell’essere creativo che l’uomo (adulto o bambino che sia) è in grado di fare uso della propria personalità, scoprire se stesso ed esprimere la propria unicità e originalità come individuo.
Nel momento in cui diamo vita a qualcosa che prima non c’era, noi - tutti noi - siamo CREATIVI. Che si tratti di realizzare un’opera di grande maestria oppure di tracciare un segno o una forma colorata sopra un foglio... non fa differenza, nessuno ci chiede di essere o diventare Artisti. Creare qualcosa dal nulla è sempre affascinante, trasmette un senso di potere e di realizzazione di sé, permette di provare quella sensazione di gioiosa e piena soddisfazione che leggiamo negli occhi di un bambino che dona con orgoglio ai propri genitori il proprio disegno, anche se spesso solo lui è in grado di raccontare cosa rappresenti. Ciò accade perché durante quegli istanti, nel processo di creazione, siamo profondamente coinvolti e connessi con la nostra parte più autentica e vitale, in qualche modo ci ritroviamo, possiamo esprimere la nostra vera essenza e sperimentare la libertà di essere noi stessi.
La creatività, quindi, ci riguarda da vicino. Forse la esercitiamo poco senza darle troppo peso, forse è nascosta da qualche parte dentro di noi e possiamo riscoprirla, ma di certo appartiene a tutti, in quanto Esseri vivi. E, poiché la vita è continua trasformazione e cambiamento, rappresenta la nostra risorsa più grande, offrendoci la possibilità di CREARE per RI-CREARCI, continuamente e indefinitamente.
La creatività è la nostra vera natura e i blocchi altro non sono che una distorsione innaturale di un processo naturale e miracoloso al tempo stesso, come lo sbocciare di un fiore su un sottile gambo verde